martedì 7 marzo 2017

ASTRONAUTA

         
Di solito non dedico nessuno dei miei articoli, odio davvero ogni forma di dedica.
Tuttavia, stavolta, dovrò remare contro me stesso e dedicare quest'articolo all'uomo più coraggioso che io abbia mai conosciuto, a quell'uomo che tutti, ma proprio tutti, dovremmo essere.
Mio nonno credeva negli uomini più di quanto io possa solo immaginare di fare, ed io ho creduto in lui sino alla fine.
Il cancro se l'è portato ed è salito sul treno di non ritorno, per onorarlo non vi parlerò dello stramaledettissimo treno, ma del percorso che ha seguito prima d'arrivarci, non parlerò mai della fine senza un inizio onorevole.
Nonno era strano, quel tipo d'uomo che non riesci mai ad inquadrare, quel tipo d'uomo che non potrai mai capire fino in fondo, quell'occhiata sfuggente a cui è difficile attribuire un significato proprio.
Ciò che non dimenticherò mai era il suo ostinato tentativo di trovare il buono dove nessuno riusciva.
Dopo anni sono entrato nel suo vecchio laboratorio e ciò che ho visto non è stato altro che un cumulo di polvere, uno spesso strato di polvere che nascondeva gelosamente quello che a tutti può sembrare vecchio.
Che si trattasse di radio rotte, televisori, vecchie antenne o anime deturpate, mio nonno raccoglieva tutto dai secchi dell'immondizia, prendeva tutto ciò che era considerato rotto, vecchio e inutilizzabile e lo trasformava, rendendolo perfetto e funzionale.
Ho capito chi realmente fosse mio nonno solo dopo la sua morte, forse avrei dovuto capirlo prima, mettere il naso in quel piccolo sgabuzzino e comprendere fino in fondo non ciò che era, ma ciò che ambiva a far diventare.
Grazie a quell'uomo ho capito cosa significhi lottare per qualcosa.
Qualcosa di rotto, qualcosa che magari non c'appartiene, qualcosa che non è nostro, qualcosa che neanche ci interessa, eppure esiste.
L'esistenza di quel qualcosa spingeva mio nonno a renderlo qualcosa di migliore, anche solo con un cacciavite, magari con una spolverata, forse ha capito prima di tutti che l'apparenza è solo un dettaglio.
Sono fiero di aver conosciuto e condiviso grandi momenti con una persona del genere, purtroppo io non so vedere il buono che lui trovava in tutti noi,forse quel buono neanche c'appartiene del tutto.
Ma Donato mi ha insegnato che quel buono, seppur nascosto sotto spessi strati di emozioni negative, esiste.
L'esistenza di quel buono è una responsabilità, l'esistenza di quel buono ci autorizza a lottare fino alla fine, fino all'ultima vite, fino a non saper più rimettere i pezzi al loro posto.. fino ad inventarcelo un posto adatto per ognuno di loro.
Io vorrei tanto diventare come lui, spassionato fino alla fine, seppur con una gran testa dura.
A volte, la notte, ripenso a quello stanzino, e non bado più alla polvere, non bado più alle ragnatele che fanno da albergo a famiglie di ragni ormai.. in quello stanzino io vedo una grande fiducia nell'uomo.
Fiducia che fa rumore, fiducia che lotta per ogni singolo granello di polvere, fiducia che ha ispirato fiducia.
E chi sono io per non seguire quel meraviglioso consiglio?
Come posso non udire rumori di cacciavite e imprecazioni che si susseguono fino al raggiungimento dell'obiettivo?
Io non sono nessuno, una piccola formica all'ombra di quel gigante che era la sua fiducia.. e quanto è difficile fidarsi al giorno d'oggi?
Mio nonno, con quello stanzino, ha presentato all'uomo un modello differente, il modello di colui che ha l'ardire di lucidare le scarpe al mattino, senza buttarle via col passare della moda, ed io sono fiero, davvero fiero di quell'uomo.
A volte manchi nonno, ma trovo sempre il coraggio di riparare me stesso, con la forza d'animo che tu m'hai ispirato, e che ispiri a tutti noi giorno dopo giorno, in questa corsa senza fine, e magari senza traguardi.
So solo che un giorno, tra un pit stop e l'altro, troverò anche io il coraggio di lucidare le mie scarpe, e allora ti vedrò lì, al mio fianco.
Le azzurre iridi che divorano le mie non dimenticherò mai quel ricordo, che porterò sempre nel cuore.

A Donato: il nonno, il padre, l'uomo, tutto il resto non importa.

1 commento:

  1. Grazie, per avere costruito memoria. Mi piace cercarla e trovarla anche sul web.

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